Travel Interview Marco – Marco Lovisolo
Oggi intervistiamo Marco, fondatore del blog Marco Lovisolo.
Marco si descrive:
<< Esploratore infaticabile abilmente camuffato sotto le spoglie di tecnico informatico. Viaggiatore seriale, zaino in spalla e penna in mano. Umorismo pessimo e una passione smodata per il blues, il nebbiolo e Frankestein, jr. >>
Ma ora lasciamogli la parola. Ecco a te Marco del blog Marco Lovisolo.
- Iniziamo: per prima cosa, raccontaci di te. Chi è Marco?
Ciao, Cassandra. «Chi è Marco?» è una bella domanda. Diciamo che ho una personalità piuttosto sfaccettata, tanto che la sindrome bipolare mi “spiccia” casa. Alla fine credo che la definizione che risponde meglio a questa domanda sia la breve biografia che metto su tutti i miei social: «Esploratore infaticabile abilmente camuffato sotto le spoglie di tecnico informatico. Viaggiatore seriale, zaino in spalla e penna in mano. Umorismo pessimo e una passione smodata per il blues, il nebbiolo e Frankestein, jr.»
A queste cose aggiungerei lo sport (tennis e beach volley), la lettura, in modo particolare gli autori russi del XIX secolo, e la musica. Uno dei tesori dai quali non mi separerei mai sono le mie chitarre.
Troppi interessi? Sì, infatti non riesco mai a curarli come vorrei…
- Com’è nato il blog Marco Lovisolo?
Allora, mi gioco subito l’asso di briscola: ho pubblicato un libro di viaggi che si intitola Lo zaino è pronto, io no. Il blog, quindi, nasce inizialmente con un duplice obiettivo: da un lato la passione per la scrittura, dall’altro la promozione del libro.
Scrivere un libro mi ha obbligato a fermarmi e a riflettere. Ho ragionato molto, ho scavato attentamente e alla fine ho sviscerato le sensazioni che ho provato viaggiando in solitaria con lo zaino in spalla. Ci sono quindi molti post “emozionali”, se vogliamo definirli così.
A questi ho aggiunto anche alcuni articoli più travel-blogger-style e altri nei quali racconto le mie vicende da autore esordiente: come pubblicare un libro, fare marketing, partecipare alle fiere ecc.
Il centro di tutto rimane però sempre lo stesso: il viaggio.
Se vi interessa, di seguito potete trovare il link:
- Quale canale social preferisci e perché?
Il canale preferito è sempre stato Facebook, per il semplice motivo che è quello che conosco meglio.
Da qualche tempo ho imparato ad apprezzare molto Instagram per l’immediatezza con la quale veicola emozioni.
Sono un totale incapace con i video e infatti non ho un canale Youtube.
- Quali sono, secondo te, le 3 migliori qualità che un travel blogger dovrebbe possedere?
Io direi:
- Spontaneità. Secondo me in ogni post dovrebbe sempre emergere l’emozione del viaggio, le sensazioni dovrebbero essere preponderanti. Purtroppo, soprattutto in ottica SEO, spesso si deve giungere a compromessi che tendono a tarpare l’entusiasmo iniziale.
- Onestà. Se un posto non ti è piaciuto, non c’è alcun male nel dirlo.
- Originalità. Lo so: facile a dirsi. Tuttavia lo ritengo l’unico modo per emergere dal mare magnum della blogosfera. Lavoro lungo e faticoso, ma anche remunerativo.
- Quale luogo del Mondo ti ha maggiormente colpito e perché?
Facile: India!
Tutta l’Asia in realtà, ma l’India in modo particolare. È un continuo susseguirsi di suoni, colori, odori, risate, canti, cibi, immagini, volti. Io ci ho provato a non farmi travolgere, ma ogni sensazione ti raggiunge una violenza così devastante da travolgere quella precedente, la quale si rifiuta di andarsene e si fonde con la nuova e così altre mille e mille volte.
Ci sono stato due volte e ci tornerò ancora. È un viaggio difficile, ma ne vale assolutamente la pena.
- Il viaggio aereo più lungo su cui sei salito? Come hai fatto passare il tempo?
Quando sono andato in Patagonia. Non è stato un unico volo, ma una combinazione di tre voli che mi ha annientato. Torino – Madrid, Madrid – Buenos Aires, Buenos Aires – Ushuaia.
Per far passare il tempo ho fatto di tutto: letto, dormito, passeggiato nei corridoi, attaccato bottone con chiunque. In certi casi vale tutto.
- Per un viaggio preferisci il mare, la montagna o la città?
In viaggio cerco sempre di vedere i luoghi che più mi interessano, a prescindere da dove si trovino.
Poi, certo, se nelle vicinanze c’è il mare di certo non me lo lascio scappare.
- Se dovessi preparare la valigia in pochi minuti che cosa metteresti?
Sacco lenzuolo. Ho dormito in posti che voi umani… il sacco lenzuolo mi ha salvato in molte occasioni.
Poi i sacchetti della cuki: sono comodissimi e molto pratici. Ci metti dentro i vestiti e in un attimo puoi fare e disfare lo zaino.
Il mio kindle. In genere preferisco leggere libri cartacei, ma se devi ridurre il peso da trascinarti in spalla il lettore ebook è perfetto: migliaia di libri in duecento grammi.
Infine blocco per appunti, penne e macchina fotografica.
- Hai a disposizione solamente un weekend ed un budget abbastanza ridotto, dove andresti?
Negli ultimi tempi mi sento molto attratto dall’Est Europa. Per un weekend a budget ridotto io punterei su Sofia, Brasov o Tirana.
- Ed infine, raccontaci un po’ del tuo futuro: qual è il tuo prossimo viaggio o progetto in programma?
Non ne ho ancora parlato, ma è giunto il momento di farlo. Ho una bimba piccola, di due anni, che sto “allenando”: mi piacerebbe (se lei lo vorrà) farla diventare una viaggiatrice, vorrei che si innamorasse del mondo come se ne sono innamorati i suoi genitori.
L’anno scorso l’abbiamo portata in Grecia: un viaggio on the road nel Peloponneso. Quest’estate gireremo, sempre improvvisando, tra Croazia e Slovenia.
Il progetto a lungo termine è riuscire a ricavare alcuni mesi liberi e portare mia moglie e mia figlia in giro per quell’angolo di mondo nel quale mi sento davvero a casa: l’Asia del sud. Un bel viaggio da Nuova Delhi a Jakarta. Ce la farò?
Grazie per aver partecipato alla mia rubrica!
Questo è Marco, se lo vuoi seguire ecco i link del suo blog e dei suoi canali social:
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Kiss Kiss,
Cassandra
#ViaggiandoATestaAlta