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Val di Rezzalo

L’escursione in Val di Rezzalo è una delle più belle da fare in Valtellina. Essendo una valle poco conosciuta non viene frequentata molto nemmeno nei mesi estivi, rendendo l’escursione molto piacevole. Lungo il percorso nella stagione giusta non è raro incontrare caprioli, camosci e marmotte.

La Val di Rezzalo è ideale per il trekking: si possono infatti fare escursioni per vari livelli di difficoltà.

La Val di Rezzalo, una volta raggiunta, è interamente pianeggiante e si presta quindi anche per gli escursionisti meno esperti. Tuttavia bisogna tenere presente che per arrivarci bisogna far un po’ di fatica: il dislivello infatti, seppur solo di 357 metri, si sviluppa tutto nel primo tratto di strada di circa 2 km, che quindi risulta essere parecchio in pendenza.

Chi invece fosse già un escursionista espero potrà eventualmente scegliere anche di percorrere il trekking al Passo dell’Alpe, che offre uno scenario meraviglioso, ma decisamente più impegnativo.

Infine, questa valle ben si presta anche per gli amanti della mountain-bike o della e-bike, dato che la strada che sale in valle è quasi sempre su strada sterrata molto ben battuta.

Da tenere presente la mancanza di rifugi, pertanto bisogna portare con sé il cibo per pranzare. Sono invece presenti numerosi punti attrezzati per il pic-nic con tanto di griglia. Ci sono anche delle fontane in cui riempire la borraccia.

area picnic val di rezzalo

Area picnic, Val di Rezzalo

Come arrivare in Val di Rezzalo?

Arrivando da Milano, dovrai imboccare la Statale 36 dello Spluga e poi, dopo Sondrio, dovrai percorrere la Strada Statale 38 dello Stelvio.

Una volta lasciato alle spalle Sondalo prenderai l’uscita di Le Prese percorrendo la Strada Provinciale 27. A questo punto segui le indicazioni per le frazioni di Fontale – Fumero – Val di Rezzalo. Queste indicazioni ti porteranno a salire in macchina percorrendo una strada di montagna abbastanza stretta fino alla destinazione: la piccola frazione di Fumero.

Una volta a Fumero prosegui fino alla località di Fontanaccia, dove la strada finisce e sono stati creati dei parcheggi dentro una piazzola di sosta.

La Val di Rezzalo fa parte del Parco Nazionale dello Stelvio e quindi come tale, è vietata la raccolta di fiori e funghi.

Dopo aver lasciato la macchina potrai cominciare la tua escursione di Val di Rezzalo.

Escursioni in Val di Rezzalo in Valtellina

Subito dopo aver imboccato la strada che parte dal parcheggio, ti troverai davanti ad un cartello che indica, di fatto, le due escursioni possibili in Val di Rezzalo. Quella che racconto in questo articolo è la più semplice, che si sviluppa lungo i sentieri 490 e 519.

Questo trekking porta in valle e comporta una passeggiata di 3,9 km per arrivare in località Merlo. Per tornare dovrai ripercorrere la stessa strada dell’andata, portando l’escursione in Val di Rezzalo ad una lunghezza totale di 8 km.

escursione val di rezzalo

Val di Rezzalo

Sentiero per la Val di Rezzalo

Come dicevo a inizio articolo, arrivare in Val di Rezzalo non è difficile, a parte il primo tratto che porta in valle dopo un’ora e mezza circa di salita abbastanza ripida. Non ci sono alternative, bisogna portar pazienza e andare su. La strada è quasi interamente su terreno sterrato molto ben battuto.

La prima parte dell’escursione porta a superare alcuni tornanti, rimanendo sempre su fondo ben battuto. Qui sarai protetto dal sole grazie ad un fitto bosco di abeti rossi. A destra il torrente Rezzalasco, da cui prende il nome la valle, ti accompagnerà fino a destinazione.  Ogni tanto fermati a guardare le sue acque che fanno salti tra i grandi sassi e che con il sole assumono un bellissimo colore.

Come dicevo la pendenza è forte e quindi si ha l’impressione davvero di salire in cima alle montagne abbastanza rapidamente.

Lungo la salita di incontrano due piccole frazioni, che vale la pena andare a visitare per la bellezza delle loro baite. È quindi utile fare questa pausa sia per spezzare la salita, sia per ammirare la loro bellezza. Si tratta delle località di Pontela e Le Gande.

Dopo aver ripreso fiato tocca continuare la salita. A fine scalata si incontra la prima area di sosta attrezzata con panchine, griglie e fontana. Consiglio di fermarti qui a riprendere fiato, da ora in avanti la strada sarà in piano.

La Val di Rezzalo

Nel momento in cui si supera la prima piazzola di sosta, si esce anche dal bosco, che da ora in avanti lascerà spazio ad una valle ampia e senza alberi, attraversata dal torrente. Non ci saranno più alberi a proteggerti da sole, quindi assicurati di aver con te la crema protettiva e un cappellino.

Anche in pieno Agosto noterai subito che la vita in questa valle è molto tranquilla. Non c’è traffico e gli abitanti della valle saranno impegnati nelle classiche attività di gestione dei campi e del fieno. Ci sono anche mucche, cavalli e altri animali tipici dei pascoli montani.

La prima piccola frazione di baite che si incontra nella conca è Macoggia. Noterai queste baite sul lato destro. Continuando a camminare si raggiunge poi San Bernardo, che si trova proprio al centro della valle. Qui noterai che la vegetazione è sostanzialmente composta da prati e qualche cespuglio di mirtilli e rododendri.

A questo punto della valle si nota la piccola, ma stupenda chiesetta in pietra dedicata a San Bernardo di Chiaravalle, consacrata nel 1672. La dedica a questo santo dipende dal fatto che il monaco, fondatore dell’ordine dei Cistercensi, incitava a fuggire dalle città, per trovare pace nei boschi, fra la natura. Di fronte alla chiesa, invece, noterai una targa in pietra, posta qui a memoria del contributo della valle (anche in vite umane) alla Resistenza durante la Seconda Guerra Mondiale.

chiesa san bernardo val di rezzalo

Chiesa di San Bernardo, Val di Rezzalo

Il sentiero continua in piano attraversando i pascoli attraverso le baite che compongono le altre frazioni della valle: Gnera, Mainivo, Ronzone e Merlo, dove si trova anche un’area attrezzata per il pic-nic. Questo area pic-nic è stato il punto in cui ho terminato la mia escursione in val di Rezzalo e in cui mi sono fermata a mangiare e riposare.

Dopo località Merlo l’escursione in Val di Rezzalo può continuare fino ad arrivare al Passo dell’Alpe.

Variante verso il Passo dell’Alpe

Questa variante dell’escursione in Val di Rezzalo porta fino al Passo dell’Alpe e poi, volendo, fino al Gavia. Arrivare al Gavia necessita molte ore di cammino. Si tratta di un percorso che in totale comporta 17 km di camminata (solo andata) e 1243 metri di dislivello in salita, che lo rende quindi piuttosto impegnativo.

Qui sotto descriverò, invece, il percorso che arriva fino al Passo dell’Alpe, in cinque ore di cammino, 998 metri di dislivello e 13 km di lunghezza.

Per arrivarci dovrai andare oltre la località Merlo. Supererai quindi il torrente Rezzalasco con un piccolo ponte e comincerai a salire fino ad arrivare ad un punto panoramico da cui ammirerai una specie di canyon scavato dal torrente.

La valle rivela quindi un’altra valle, meno ampia della precedente.  Qui troverai a sinistra le baite della frazione Tegiacce, mentre a destra ci saranno quelle della località di Clevio. Le baite che compongono queste frazioni risalgono all’Ottocento e sono costruite in legno con il tetto in lastre di scisto o legno. Da qui un cartello segnala il bivio fra la strada principale, che prosegue verso il passo dell’Alpe ed il sentiero che sale verso Bertolda.

escursione in val di rezzalo

Val di Rezzalo

Dalla Val di Rezzalo al Passo dell’Alpe

Da notare che qui il paesaggio è molto bello. Si possono infatti ammirare il Corno dei Becchi, la cima Savoretta e il massiccio del Monte Gavia.

Ci sono anche il corno di Boero, la punta di Pollore e il corno di Profa con i suoi laghi alpini. Questi laghi rappresentano un’altra splendida e nota escursione da fare nelle montagne della Valtellina.

A questo punto dovrai attraversare la conca, dove incontrerai un piccolo ponticello che ti riporterà sul lato sinistro della valle.

Il sentiero battuto fino a qui diventa ora una mulattiera, che risale una serie dossi erbosi, proseguendo con varie curve fino al passo dell’Alpe.

Da qui inizierai a vedere l’ultimo pezzo di salita. Noterai anche la sagola piramidale del monte Tresero.

Il Passo dell’Alpe si apre ora ampio davanti a te. Sono ancora visibili alcuni resti del sistema di forti costruiti durante la Seconda Guerra Mondiale.

Il panorama che ti si staglia davanti, nelle giornate di sereno, spazia fino al gruppo dell’Ortles-Cevedale, mentre, guardando verso la Valle di Rezzalo vedrai la cima Viola.

Sul passo noterai anche un cartello che segnala che ti trovi sopra un tratto dell’Alta Via della Magnifica Terra.

L’Alta Via della Magnifica Terra è una lunga traversata, che in sei giorni, dalla frazione di Cepina Valdisotto, porta al passo del Gavia. Questa Via passa per la Val Grosina, la Valle di Livigno, la Val Fraele, la Valle dello Stelvio, la Valle dei Forni e la Valle del Gavia. Si tratta di tutte le grandi valli di quella che, in passato, veniva chiamata la Magnifica Terra della Contea di Bormio.

Da qui è ora di tornare sui tuoi passi e rientrare a casa. Inutile dire che se vorrai percorrere questa variante dovrai alzarti davvero molto presto al mattino perché è piuttosto lunga.

trekking val di rezzalo

Val di Rezzalo

Curiosità sulla Val di Rezzalo

La Val di Rezzalo è famosa anche per alcune leggende. La valle, per la sua posizione isolata, pare si prestasse bene come luogo di confinamento per le anime di persone ritenute pericolose o moleste altrove.

Si narra quindi che in valle venne relegata l’anima di un confinato, il Kuertur. I confinati erano anime che, a causa di alcuni gravi peccati non meritavano di finire né in paradiso, né in purgatorio e neppure all’inferno (perché nemmeno il diavolo vuole avere a che fare con loro).

Queste anime però da qualche parte devono pure andare a passare l’eternità e quindi sono relegati nei luoghi più remoti e condannati in eterno a lavori biechi e senza senso. La Val di Rezzalo è uno di questi luoghi.

Qualche volta queste anime si ribellano a questa assurda condanna e si uniscono al corpo di un animale, che si rivela essere particolarmente cattivo o avere comportamenti inspiegabili con la ragione. Alcuni di questi animali possono parlare e addirittura bestemmiare.

Ma come se non bastasse questo, in questa valle venne confinato anche il Diavolo Bormino, un terribile diavolo che scorrazzava nel territorio di Bormio. Si scelse di confinarlo qui perché gli abitanti della valle erano tra i più buoni al mondo. Peccato che il diavolo ebbe la meglio e trasformò gli abitanti nei più litigiosi al mondo.

Pensavi fosse finita? Eppure ne ho ancora da raccontare… La presenza del diavolo attirò infatti anche streghe malvagie e il “calcaröl”. Il “calcaröl” è un essere che “calca”, cioè schiaccia. Si tratta di un personaggio diabolico che di notte si metteva sul petto delle persone che dormivano e cominciava a schiacciare forte. Se non si aveva la forza di mandarlo via si moriva asfissiati. I contadini perciò, ogni notte, passavano molto tempo a chiudere bene tutte le fessure della casa per impedire il suo arrivo.

Sarebbe interessante capire se, tutte queste terribili leggende siano state inventate proprio dagli abitanti della valle per evitare che la valle si affollasse. Credo che queste dicerie abbiano contribuito a conservare intatta la bellezza di questa valle che alla vista non ha davvero nulla di diabolico.

*Guest post di Beatrice Clerici, autrice del blog Il Mondo Secondo Gipsy

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Cassandra

 

Mi chiamo Cassandra, sono una giovane ragazza di Milano. La mia più grande passione è viaggiare. Adoro visitare nuovi paesi e scoprire le culture locali. Viaggiare è un'esperienza di vita che ti accresce ogni volta. Da ogni viaggio non tornerai mai come sei partito! #LastCallForWhereverYouWant

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