Le tasse aeroportuali sono una voce fissa all’interno del costo di un biglietto aereo che incide molto sul prezzo totale. Si arriva a parlare, addirittura, del 40% dell’importo. Scopriamo insieme cosa sono e cosa bisogna sapere.

Cosa sono le tasse aeroportuali?

Le tasse aeroportuali sono un importo fisso all’interno del prezzo di un biglietto aereo e variano in base all’aeroporto ed alla destinazione. Si differenziano, quindi, dal prezzo del volo vero e proprio che oscilla in base alla stagione, all’orario e a varie offerte delle compagnie aeree.

Generalmente gli aeroporti di minori dimensioni applicano tasse più basse ed è questo il motivo per cui, la maggior parte delle compagnie aeree low cost atterra e parte dagli aeroporti secondari.

Per ottenere il prezzo finale del biglietto aereo bisogna, poi, aggiungere le eventuali commissioni e spese di servizio applicate dalle agenzie di viaggio.

Il costo complessivo di un biglietto aereo è, quindi, così composto:

• tariffa applicata dalla compagnia aerea;
• eventuali servizi aggiuntivi (scelta del posto a sedere, check-in prioritario, bagaglio, ecc.);
• tasse aeroportuali;
• eventuali commissioni di vendita delle agenzie.

Quali tipi di tasse aeroportuali ci sono?

Le tasse aeroportuali si possono raggruppare in tre categorie distinte:

• contributo per il passeggero, una tassa legata all’aeroporto e riscossa dal relativo gestore allo scopo di coprire i costi aeroportuali;
• sovrapprezzo del carburante e della sicurezza, le compagnie aeree applicano dei sovrapprezzi per il carburante con l’obiettivo di ovviare all’incremento costante del prezzo del cherosene, un’eccedenza che può arrivare fino a 70 euro per un volo a lunga percorrenza e a circa 20 euro per un volo a media percorrenza. A tutto questo vanno aggiunte le nuove e rafforzate misure di sicurezza aeroportuali applicate a partire dall’ 11 Settembre, misure che hanno portato molte compagnie a modificare le procedure d’imbarco;
• tassa di solidarietà, una tassa che varia a seconda della destinazione e della classe prenotata finalizzata al sostegno ai Paesi del terzo mondo. Nei voli entro i confini dell’UE, la tassa va da 1 euro a 10 euro, mentre al di fuori dell’UE varia da 4 a 40 euro.

All’interno del biglietto aereo, le tasse aeroportuali si trovano sotto la voce di taxes/fees/charges e sono ripartite in diversi codici:

• QW: canone passeggero, incassato dall’aeroporto per l’utilizzo delle sue aerostazioni da parte dei passeggeri;
• YQ: il sovrapprezzo riscosso dalle compagnie aeree per compensare l’aumento del costo del carburante;
• FR: tassa aviazione civile (riscossa dallo Stato), che finanzia il funzionamento dell’amministrazione dell’aviazione civile;
• XT: tassa di sicurezza e di difesa dell’ambiente (riscossa dallo Stato), che finanzia le misure di sicurezza e protezione contro gli incendi. L’importo dipende dalla compagnia aerea e dall’aeroporto;
• HB: addizionale comunale e ministeriale, una tassa che tiene conto dello stress determinato dal rumore degli aerei ed è riscossa dal Comune in cui si trova l’aeroporto;
• IT: tassa per i diritti di imbarco per coprire servizi aeroportuali come l’imbarco, il check-in o lo smistamento bagagli. Varia in base alla lunghezza della tratta;
• EX: tassa sui bagagli da stiva, un costo che varia a seconda dell’aeroporto e che viene applicato dal vettore al biglietto per il controllo dei bagagli che passano sotto i raggi X e vanno in stiva;
• VT: tassa sui bagagli a mano, viene applicato dal vettore al biglietto per il controllo dei bagagli che passano sotto i raggi X e che vengono portati dal passeggero nella cabina dell’aereo. Anche questo varia da aeroporto in aeroporto;
• FN: tassa IVA, imposta sui diritti aeroportuali da dare allo stato e che varia quando si compra un biglietto per i voli internazionali;
• MJ: tassa disabili versata per contribuire all’assistenza di persone disabili o con mobilità ridotta;
• YR: commissione per l’acquisto del biglietto che varia a seconda del canale di acquisto.

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Cassandra