Durante il Virtuaso Blog Tour ho potuto scoprire diversi borghi della Valle dell’Aso nelle Marche. Vediamo insieme cosa vedere a Monterubbiano?
La storia di Monterubbiano
I primi abitanti dell’area furono i Piceni, di cui sono state trovate delle necropoli. In epoca romana il territorio faceva parte dell’ager fermano ed era disseminato da diverse ville.
Nell’Alto Medioevo si costituì un nucleo abitato intorno alla Pieve di S. Stefano (più tardi intitolata anche a S. Vincenzo), ma il Comune vero e proprio nacque nel XII secolo dall’unione di tre castelli: la stessa Monterubbiano, detta Urbiano, Coccaro e Montotto.
Nel 1255 Monterubbiano entrava nell’orbita di Fermo, città che le impose propri podestà, tuttavia, mantenne sempre un certo grado di autonomia.
Nel 1433 Monterubbiano cadde sotto la signoria di Francesco Sforza, che vi fece costruire un’imponente cinta murariacon torrioni, per un perimetro di tre chilometri, della quale restano diversi tratti.
Negli anni che seguirono l’Unità d’Italia la popolazione di Monterubbiano rimase più o meno costante fino al 1900, quando iniziò una lenta ascesa che si arrestò nel 1951 a 4100 abitanti. Nella seconda metà del Novecento, come molti comuni marchigiani dell’interno la cui economia si basava sull’agricoltura, perse quasi la metà della popolazione.
Come raggiungere Monterubbiano?
Il miglior modo per raggiungere Monterubbiano è sicuramente in auto.
Parcheggiare non sarà alcun problema: ci sono vaste aree ed il borgo è poco frequentato.
In alternativa è possibile raggiungere Monterubbiano utilizzando l’autobus.
Transfer di Fermo ha diverse linee urbane cha la collegano ad esempio a Fermo in 25 minuti o a Porto San Giorgio in circa mezz’ora. Se soggiorni in questa località balneare è un’ottima opzione da tenere in considerazione.
La visita del borgo di Monterubbiano ti occuperà per un paio d’ore, al massimo mezza giornata se vuoi anche fermarti per pranzo o per cena.
Cosa vedere a Monterubbiano?
Monterubbiano è un comune di 2400 abitanti della provincia di Fermo. Sorge su una collina, a 463 metri s.l.m.
Il nome della città è forse legato al commercio della robbia, pianta tintoria pregiata e utilizzata fin dall’antichità che, non a caso, compare anche nello stemma cittadino.
Nel paese sono vissuti due personaggi che hanno lasciato il segno, seppur in ambiti completamente diversi.
Il primo è Vincenzo Pagani, un pittore che discende da una dinastia di artisti, seguace della pittura veneta, in particolare mediata attraverso l’arte di Lorenzo Lotto, rende nei suoi dipinti paesaggi che sembrano definiti grazie ad una tersa giornata di sole, quando non ci sono né ombre, né foschie.
L’altro personaggio è Temistocle Calzecchi Onesti, inventore del coherer (il coesore), un rilevatore di onde elettromagnetiche che si rivelerà fondamentale per il futuro sviluppo della radio.
Palazzo Comunale
Situato nel centro del borgo, il Palazzo Comunale di Monterubbiano è una testimonianza di arte romanico-gotica e venne edificato nel XV secolo.
E’ caratterizzato da un portico a tre arcate ed una torre merlata.
Al suo interno il Palazzo comunale ospita la sala consiliare, illuminata da sei bifore.
Le pareti sono decorate da quadri risalenti al XVI- XVII secolo, tra i quali “La donna che allatta“, opera del XVI secolo del pittore forlivese Francesco Menzocchi.
Museo Civico Archeologico
Il Museo Civico Archeologico situato all’interno del Palazzo Comunale venne istituito all’inzio del Novecento molto probabilmente a seguito dei numerosi ritrovamenti avvenuti nell’area tra la fine dell’Ottocento e l’inizio del Novecento.
Questo museo ha diverse particolarità.
In primo luogo è stato pensato nell’ottica della cultura accessibile rendendo il museo accessibile ad ogni tipologia di utenza. Si è prestato particolare riguardo per il pubblico non vedente, per il quale sono state predisposte dei reperti che possono essere liberamente toccati, oltre che supporti audio e schede in braille.
In secondo luogo, l’installazione che più mi ha colpito è un grande plastico del territorio. E’ collocato sul pavimento e coperto da un vetro, riproduce l’andamento del fiume Aso che dai Monti Sibillini arriva al mare. Su di esso ci sono delle lucine che indicano i luoghi dove sono stati ritrovati i reperti archeologici.
Polo Culturale San Francesco
Il polo culturale San Francesco è una struttura polivalente, riaperta al pubblico nel settembre 2007, che comprende: un Auditorium, un Museo Storico Archeologico, una Biblioteca, una Sala Espositiva, un Centro di Educazione Ambientale ed un Orto Botanico.
Ghetto Ebraico
Poco distante dal Palazzo Comunale, puoi trovare una zona chiamata dai monterubbianesi ‘Le Spiagge’ per la sua posizione particolarmente soleggiata che un tempo ospitava un Ghetto ebraico, uno dei più importanti del fermano.
All’epoca le abitazioni e le botteghe erano tutte collegate tra di loro, oggi sono solo parzialmente percorribili.
E’ possibile riconoscere ancora i resti architettonici di quella che un tempo doveva essere una sinagoga per la presenza sul muro di un arco dalle dimensioni proprie di un luogo sacro.
Le attività esercitate dagli ebrei di Monterubbiano erano la manifattura tessile e la concia delle pelli.
Chiostro e Orto Botanico
Il Chiostro monastico originariamente aveva forma quadrata, successivamente fu trasformata in quadrangolare.
Monterubbiano nell’arco dell’anno propone numerosi appuntamenti; tra essi abbiamo nel giorno del Venerdì Santo (negli anni pari) la solennizzazione del “Cristo Morto”.
Viene portato in processione per vie del Paese il Cristo in cartapesta gessata del XVI sec. adagiato su una bara del ‘600 adorna di velluti pregiati, poggiata su un artistico carro della seconda metà dell’800, realizzato su tre livelli rientranti.
Nel giorno della Pentecoste, invece, Monterubbiano rivive il passato con la rievocazione storica della “SCIO’ LA PICA”.
Si tramanda che i Sabini si recarono nel Piceno seguendo il volo di un picchio, da qui la costumanza di origine arcaica che si svolge ogni anno.
Si sfila in costumi medievali,con suomi baccanali e con l’appassionante torneo cavalleresco in cui 4 cavalieri, uno per ogni Corporazione di arti e mestieri (Artisti, Mulattieri, Zappaterra e Bifolchi), si sfidano nella “GIOSTRA DELL’ANELLO“.
Cinta Muraria
Proseguendo nella passeggiata, puoi ammirare una splendida vista sulla Valle dell’Aso e sui Monti Sibillini.
Il modo migliore per farlo è una passeggiata lungo i resti della cinta muraria edificata a metà del ‘400 da Francesco Sforza allo scopo di difendere il borgo dalle incursioni saracene.
Conoscevi Monterubbiano? Ti piacerebbe visitare questo borgo?
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Cassandra