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Natale in Italia

Il Natale in Italia è una tradizione ben radicata. Ogni famiglia ha, però, le sue usanze e le sue tradizioni natalizie da rispettare, che differiscono soprattutto dalla zona geografica di appartenenza.

Personalmente, sono sempre stata affascinata da queste differenze e in viaggio sono sempre curiosa di scoprire le varie tradizioni del luogo.

Come si festeggia il Natale in Italia? Scopriamolo insieme.

Natale in Italia: le tradizioni popolari lungo la penisola

Albero di Natale

albero di natale

Albero di Natale

La tradizione dell’Albero di Natale ha origini nel Nord Europa (in particolare nella zona tedesca), ma è stata adottata ampiamente anche in Italia.

Nella tradizione milanese l’albero di natale viene preparato a Sant’Ambrogio, patrono di Milano, il 7 Dicembre; mentre nella tradizione barese è allestito a San Nicola, patrono di Bari, il 6 Dicembre. Un’altra usanza ne prevede la preparazione l’8 Dicembre, ovvero durante la festività cattolica dell’Immacolata Concezione.

In linea generale, nella penisola l’albero viene addobbato l’8 Dicembre e tolto il 6 Gennaio, giorno dell’Epifania.

Quando l’albero viene collocato in casa, è tradizione solitamente che nei pressi o ai suoi piedi venga collocato anche il presepe. Generalmente, sono collocati anche i regali di Natale ben impacchettati, in attesa del giorno di festa in cui potranno essere aperti.

Le origini della tradizione dell’albero di natale sono molto antiche. Si pensa che risalga addirittura al 1441, quando in Estonia (esattamente a Tallinn) fu eretto un grande abete nella piazza del Municipio, Raekoja Plats, attorno al quale giovani scapoli, uomini e donne, ballavano insieme alla ricerca dell’anima gemella. Secondo altre fonti, invece, sarebbe originario della regione di Basilea in Svizzera dove se ne trovano tracce risalenti al XIII secolo.

Il suo arrivo in Italia lo dobbiamo alla Regina Margherita che fece addobbare un albero di Natale nella seconda metà dell’Ottocento al Quirinale.

Presepi

presepe

Presepe

La tradizione del presepe ha origine in Italia per opera di San Francesco d’Assisi. Nella notte della Vigilia di Natale del 1223 a Greccio, in Umbria, allestì il primo presepe vivente della storia. Siccome a quei tempi in Chiesa era proibito tenere rappresentazioni sacre, San Francesco ottenne da Papa Onorio III il benestare a svolgere una Messa all’aperto. Il presepe vivente, quindi, si svolse per le strade del paesino umbro.

Il primo presepe con le statuine risale al 1289 e fu opera dello scultore Arnolfo di Cambio che realizzò otto statuette in legno rappresentati la Sacra Famiglia, il bue e l’asinello, e i re Magi. Questo presepe è ora conservato nella Basilica di Santa Maria Maggiore a Roma.

Da quel momento in poi tantissimi artisti si cimentarono nella realizzazione di statuette in legno o in terracotta.

I primi furono i toscani, ma ben presto la tradizione si diffuse anche nel Regno di Napoli. Gli artisti napoletani, però, tra il Seicento e il Settecento inserirono la Natività in scorci di vita quotidiana con personaggi legati alla vita di tutti i giorni. Ancora oggi i maestri presepai per eccellenza sono quelli napoletani, e il simbolo di questa tradizione partenopea sono le botteghe di Via San Gregorio Armeno.

Tra le scuole più prestigiose di presepai figurano anche quelle bolognesi e genovesi.

Nel 1800 si diffuse rapidamente in tutto lo stivale e tra la fine dell’Ottocento e gli inizi del Novecento la tradizione del presepe entrò anche nelle case dei borghesi e del popolo.

Il presepe tradizionale rappresenta la Natività di Gesù Cristo e viene allestita durante il periodo natalizio. Sono presenti tutti i personaggi e i luoghi della tradizione: la grotta o la capanna, la mangiatoia dov’è posto Gesù bambino, Giuseppe e Maria, i magi, i pastori, le pecore, il bue e l’asinello e gli angeli.

La statuina di Gesù Bambino viene per tradizione collocata nella mangiatoia alla mezzanotte tra il 24 e il 25 Dicembre, mentre le figure dei Magi vengono avvicinate ad adorare Gesù il giorno dell’Epifania.

Solitamente, il presepe si mantiene fino al giorno dell’Epifania, quando si mettono le statuine dei Re Magi di fronte alla Sacra Famiglia, o anche sino al giorno della Candelora, sia in Italia, sia in altri paesi.

Ceppo di Natale

camino

Camino

Il ceppo di Natale è una delle più antiche tradizioni natalizie risalente addirittura al XII secolo. Si sviluppò inizialmente nei Paesi del Nord Europa e nel corso dei secoli giunse fino a noi.

In Italia è una tradizione legata per lo più al passato: in Lombardia è conosciuto come zocco, in Toscana come ciocco ed, infine, era particolarmente diffuso nella zona della Val di Chiana.

Di questa tradizione viene fornita una descrizione particolareggiata in un libro stampato a Milano nel XIV secolo.

Il capofamiglia il giorno della Vigilia di Natale, con un brindisi, metteva a bruciare nel camino di casa un grosso tronco di legno che veniva poi lasciato ardere fino all’Epifania. Del ceppo poi ne veniva conservata una parte come buon auspicio per l’anno successivo e spesso veniva utilizzata per accenderlo il Natale successivo.

Da questa tradizione deriva anche quella del dolce chiamato ciocco natalizio o tronchetto di Natale, molto diffuso nei Paesi di lingua francese.

Zampognari

zampognari

Zampognari

Gli zampognari sono una tradizione tipicamente italiana. Si tratta di uomini vestiti da pastori e muniti di zampogna (simile alla cornamusa) che scendono dalle montagne intonando delle canzoni natalizie.

La tradizione risale al XIX secolo ed è particolarmente diffusa nel Sud Italia.

Santa Lucia

Santa Lucia è la tradizionale portatrice di doni in alcune zone d’Italia, in particolare a Verona, a Brescia e a Bergamo. La tradizione avviene nella notte tra il 12 e il 13 Dicembre.

Secondo la tradizione italiana, Santa Lucia si presenta in sella al suo asinello e i bambini devono lasciare una tazza di tè per la santa e un piatto di farina per l’animale.

Befana

Una figura tipica del folclore natalizio italiano è la Befana, raffigurata come una vecchia strega su una scopa, che compare come portatrice di doni il 6 Gennaio, giorno dell’Epifania.

Secondo la tradizione, questa figura porta regali (di solito dolci all’interno di una calza) ai bambini buoni e carbone ai bambini cattivi.

befana

Befana

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Cenone della Vigilia o Pranzo di Natale?

A questo proposito l’Italia si divide tra chi da più importanza alla cena della Vigilia e a chi invece al pranzo di Natale. Nella mia famiglia in Lombardia, abbiamo sempre festeggiato solo il pranzo di Natale.

Al Centro e al Sud si festeggia di più la Vigilia, nel Nord di più il giorno di Natale.

Il Cenone della Vigilia è rigorosamente a base di pesce perché il 24 Dicembre, in base alla religione cattolica, è considerato un giorno di magro, proprio come i venerdì durante la Quaresima.

Cosa si mangia nel periodo di Natale in Italia?

I piatti tipici del Natale in Italia sono tantissimi e variano da regione a regione. Alcuni piatti tipici regionali sono:

  • la polenta con il baccalà e il lesso con salsine nel Veneto
  • l’anguilla al cartoccio in Lombardia
  • gli agnolotti e il bollito condito con salse in Piemonte
  • la carbonade (della carne di manzo cotta al vino rosso) in Valle d’Aosta
  • i canederli e il capriolo in Trentino
  • i tortellini e i passatelli in brodo in Emilia Romagna
  • il brodetto alla termolese in Molise
  • i fegatini e l’arrosto di faraona o il cappone ripieno in Toscana
  • gli spaghetti con le vongole, il brodo di cappone o cappone imbottito in Campania
  • i colurgiones de casu (dei ravioli ripieni) e i malloreddus (degli gnocchetti) in Sardegna
  • la gallina in brodo e la pasta con le sarde in Sicilia

Una costante però di tutte le tavole italiane sono la frutta secca e i dolci come il panettone, il torrone e il pandoro. Scopriamo, quindi, ora insieme tutti i dolci natalizi tipici del Natale in Italia.

Ogni regione ha i suoi dolci tipici ma nelle case degli italiani, da Nord a Sud, non mancano mai il panettone, il pandoro e il torrone. Il mio preferito: assolutamente il pandoro, meglio se con il cioccolato. 😉

Panettone

panettone

Panettone

Il panettone è il dolce di Natale tipico di Milano. Secondo alcuni, pare che esistesse già nel 1200.

Si tratta di un dolce con canditi e uvetta che oggi è diffuso in tutto il Paese.

Una prima leggenda sulla sua origine risale alla fine del 1400: Ughetto degli Atellani, figlio di un noto condottiero, si innamorò di Adalgisa figlia di un pasticcere di nome Toni. Per stare vicino a lei si improvvisò pasticcere e inventò un pane dolce lievitato con aggiunta di burro e canditi. Il giovane sposò la ragazza e il dolce fu un gran successo al punto che la gente giungeva da ogni contrada per comprare il “pan del Ton”.

In base ad un’altra leggenda, alla corte di Ludovico, durante i festeggiamenti per la Vigilia di Natale, fu preparato un dolce a cupola contenente acini d’uva. Durante la cottura il dolce si bruciò e il cuoco andò nel panico. Un aiutante di nome Toni suggerì di servire ugualmente il pane a cupola presentandolo come come una specialità con la crosta. Gli invitati apprezzarono a tal punto che nacque il “pan del Toni”.

Una tradizione a Milano afferma che conservare un pezzo del panettone del pranzo di Natale e mangiarlo a digiuno il 3 Febbraio (San Biagio) insieme alla famiglia come rito propiziatorio contro mal di gola e raffreddore.

Pandoro

pandoro

Pandoro

Il pandoro ha origini a Verona. Secondo alcuni, però le sue origini risalgono addirittura all’antica Roma.

La ricetta che conosciamo oggi è un’evoluzione ottocentesca del nadalin. Nel 1894, però, fu Domenico Melegatti a depositare la ricetta all’ufficio brevetti.

La forma a stella a otto punte fu, in seguito, opera del pittore impressionista Angelo Dall’Oca Bianca.

Il nome di questo dolce deriverebbe da “pan de oro“, in ricordo di un dolce a forma conica, che ai tempi della Repubblica Serenissima veniva ricoperto di foglie d’oro zecchino.

Torrone

torrone

Torrone

Il nome torrone deriva dal latino torreo che significa “abbrustolire”, ciò si riferisce alla tostatura delle nocciole che si trovano all’interno del dolce natalizio.

Le origini sono molto antiche: a Benevento veniva già preparato ai tempi dei Sanniti (VII- VI sec. a.C.) ed era conosciuto anche dai romani come attestano alcuni scritti di Tito Livio. Secondo la tradizione, però, il torrone avrebbe avuto origine ufficiale a Cremona il 25 Ottobre 1441 in occasione del matrimonio tra Francesco Sforza e Bianca Maria Visconti.

Ai giorni nostri troviamo torroni morbidi e torroni duri, che differiscono tra di loro in base alla cottura dell’impasto e al rapporto tra miele e zucchero.

Particolarmente buono è il torrone sardo, di colore avorio e cucinato senza zuccheri aggiunti, ma solo con miele della macchia mediterranea. Degna di nota è anche la Cubaita di Caltanissetta con pistacchio, miele e mandorle.

Ci sono, poi, il torrone tenero al cioccolato di Sulmona, i torroni campani e il torrone classico di Cremona.

Altri dolci di Natale in Italia

Oltre ai classici dolci del Natale in Italia, ogni Regione ha i suoi dolci tradizionali natalizi.

Ecco alcuni esempi:

  • In Liguria troviamo il pandolce genovese realizzato con acqua, farina, uvetta, canditi e pinoli
  • In Campania gli struffoli cioè delle palline di pasta dolce fritte nell’olio o nello strutto e poi decorate con frutta candita e piccoli confetti colorati
  • In Puglia i mostaccioli, speziati e spesso ricoperti con una glassa di zucchero o di cioccolato
  • In Toscana non manca mai il panforte con mandorle, scorze di agrumi canditi, farina, miele e spezie, o i cantucci morbidi
  • Nel Lazio troviamo il Panpepato (o Panpapato), un impasto a base di frutta secca, uva passa, miele, canditi e cioccolato, e leggermente piccante.

Quali sono le tradizioni natalizie della tua famiglia, della tua città o della tua regione di appartenenza? 

Raccontamele qui sotto nei commenti 😉

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Cassandra

Mi chiamo Cassandra, sono una giovane ragazza di Milano. La mia più grande passione è viaggiare. Adoro visitare nuovi paesi e scoprire le culture locali. Viaggiare è un'esperienza di vita che ti accresce ogni volta. Da ogni viaggio non tornerai mai come sei partito! #LastCallForWhereverYouWant

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