Harran è una piccola cittadina a circa 50 chilometri a Sud di Sanliurfa in Turchia. E’ un luogo ricco di storia e di cultura che traspare da ogni sua costruzione. Vediamo insieme cosa vedere ad Harran?
La città di Harran è famosa per le sue abitazioni tradizionali a forma conica e realizzate in mattoni di fango. Oltre a questo, ci sono molte attrazioni interessanti da vedere. La sua lunga storia ha lasciato tra le mura della città numerose testimonianze di architetture storiche e l’intera zona è intrisa di storia millenaria.
Grazie alla sua posizione, vicino al confine con la Siria, Harran è anche caratterizzata da una particolare cultura che trae molta influenza dalle tradizioni arabe siriane. Gli abitanti del luogo, oltre al turco, parlano anche l’arabo.
La storia di Harran
Harran è famosa soprattutto per i legami con la storia del profeta Abramo ed è menzionata nell’Antico Testamento come il luogo in cui Abramo e i suoi discepoli rimasero per diversi anni nel suo viaggio da Ur a Canaan.
Molto probabilmente la fondazione della città di Harran risale al XVIII secolo a.C..
Nei secoli successivi divenne un centro per gli adoratori del sole e della luna. Sono stati, infatti, ritrovati dei resti di un tempio dedicato a Sin (luna) e Shamash (sole) risalente al XVI secolo a.C.
Interno delle case coniche
Inizialmente la città era chiamata Karrai ed, in seguito, divenne Carrhae e fu contesa da diversi imperi.
Nel 53 a.C. Partio Orodes II annientò qui l’esercito romano di Crasso.
Nel 382 d.C. l’imperatore bizantino Teodosio il Grande distrusse tutti i tempi pagani compreso quello dedicato al Sole ed alla Luna presenti qui ad Harran.
Il califfo Marwan II risiedette ad Harran dal 744 al 750 d.C. e si ritiene che abbia fondato Ulu Camii, la più antica università islamica al Mondo.
Un’invasione mongola nel 1260 distrusse la città e non si riprese fino a quando gli Ottomani non ottennero il controllo nel 1516.
Cartello sulle mura di Harran
Cosa vedere ad Harran?
L’antica città
Il vecchio centro di Harran, dove si dice che Abramo abbbia vissuto, è il punto principale della città.
Ora è chiamato Altinbasak e ci sono resti di edifici risalenti al III millenno a.C.
Le mura della città gravemente in rovina, il cui percorso è ancora facile da rintracciare, comprendeva la maggior parte della città vecchia.
L’anello di mura era interrotto da sette porte di cui cinque sono ancora visibili: la Porta di Aleppo a Ovest, che secondo un’iscrizione fu restaurata da Saladino nel 1192; la Porta dei Leoni a Nord; la Porta di Mosul a Ovest; la Porta di Raqqa a Sud e la Porta Romana (Bab ar-Rum).
A Sud-Est della città vi sono alcuni resti della cittadella: una volta era una struttura a tre piani che fu restaurata dai Fatimidi nel 1032. Sono state identificate ben tre torri poligonali fortificate e si presume che occupino il luogo dove si trova l’antico tempio per cui Harran era nota.
Secondo altri studiosi, fu qui che venne fondata Ulu Camii, la prima università islamica che comprendeva anche una moschea costruita dai sovrani omayyadi.
Questo sito fu ampliato nell’830 d.C. e restaurato ai tempi di Saladino tra il 1174 e il 1184.
Tipiche case coniche
A pochi passi dalle antiche rovine si trova una ricostruzione di un antico villaggio composto dalle tipiche case coniche di questa regione.
Gli edifici sono costruiti utilizzando del composto a base di paglia e fango ed, a differenza di altri simili trovati nella regione, non utilizzano il legno per mantenere la loro forma.
Questo è l’unico luogo in Turchia dove è possibile ammirare queste costruzioni e per molti aspetti mi hanno ricordato i nostri trulli di Alberobello in Puglia.
Il complesso è chiamato Kultur Evi (“casa della cultura”) e funge sia da museo locale che da ristorante dove i visitatori possono bere un drink, un tè o un pasto mentre guardano le attrazioni di Harran.
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Kiss Kiss,
Cassandra
